‘Eravamo 4 amici al bar, che volevano cambiare il mooondo…’ cantava Gino Paoli. Non era proprio un bar, e non avevano l’ambizione di cambiare il mondo. Ma un tavolino c’era, 4 sedie anche, e ,fuori dagli spogliatoi, in una notte di mezza estate direbbe Shakespeare, a Rusco, Giovanni, Berto e Angelo è venuta una malsana idea: vincere il campionato. Perché no? Un percorso lungo, dispendioso, duro, partendo da zero (o quasi). Un’idea affascinante e avvincente, coraggiosa e non sbagliata. Tutto, poi, è apparso più semplice una volta conosciuti i ragazzi. I 2000, un gruppo di amici, unito e coeso, che si conosce da una vita, pronto sempre ad accogliere chi entra nella loro realtà con un sorriso e con le braccia larghe.
Dopo una prima parte di stagione altalenante, in cui si è scesi dalla vetta al quarto posto, con picchi di alti e bassi, una cosa normale per chi inizia a costruire qualcosa di nuovo, un campionato primaverile da applausi. Un pareggio e poi solo vittorie. Importanti, belle, piacevoli ed entusiasmanti. Un gruppo di genitori sempre presenti, come neanche la “12”, la storica curva del Boca Juniors, che non manca un appuntamento alla Bombonera. La “nostra” Bombonera è stata palcoscenico di un gruppo di ragazzi che si è impegnato dal primo all’ultimo giorno, acquisendo sempre più sicurezza e consapevolezza nei propri mezzi. Ora la soddisfazione di giocarsi le finali provinciali, il 10 maggio, consci che quello appena raggiunto è un punto di partenza.
Ricordandosi che il calcio è lo sport più bello del mondo: “In tutto il mondo, ci dicono, in ogni momento ci sono un tot di persone che nascono, muoiono, concepiscono un figlio, oppure si trovano una pistola puntata addosso. A me piace pensare che in ogni istante da qualche parte nel mondo un giocatore dilettante qualsiasi stia segnando un gol straordinario. È successo a chiunque abbia giocato a calcio. In qualche occasione, forse anche una volta sola, abbiamo spedito la palla in gol da 25 metri, lasciando di sale il portiere, oppure abbiamo incornato il pallone (a occhi chiusi ovviamente) spedendolo nel sette come una fucilata. Non tutti gli sport offrono questa emozione. Quante volte può capitare, andando alla piscina comunale, che qualcuno batta il record del mondo? Eppure, per la legge delle probabilità, ogni domenica un pancione bolso che passa le giornate al pub segna un gol splendido quanto quelli dell’inarrivabile Pelé e del possente Bobby Charlton. Può accadere ovunque e se si sa aspettare abbastanza succederà praticamente dappertutto. È questo il bello del calcio: qualche momento sublime, molti episodi ridicoli, e tutto ciò che sta nel mezzo tra i due opposti”. Ah, per chi non lo avesse capito, i 2000 AMANO il calcio…
… ambientazione, non c’era il bar, c’era il tavolino e tanto da bere e molto di alcolico, per una grande ispirazione e aspirazione. Chiaramente scherzo, tutto fantasioso, ma si dice anche che a volte la realtà supera la fantasia. Complimenti e un bravissimo a tutti, anzi di più. Altro non si può aggiungere a quanto scritto da Angelo, ha scomodato anche Shakespeare e come ho sempre sentito e visto fare in Oratorio, molto amore per il gioco, il gioco del calcio.