Il bello e il brutto del calcio allo stesso tempo e nello stesso stadio. Italia-Croazia mette in luce le due facce della medaglia: da una parte c’è la festa di sport con San Siro riempito da oltre 60 mila spettatori, di cui almeno 6 mila croati e quasi 10 mila bambini, entrati gratuitamente grazie a un’iniziativa del Settore Giovanile e Scolastico della Figc; dall’altra parte c’è il vergognoso comportamento dei tifosi ospiti, che lanciano i fumogeni in campo causando la sospensione della partita e gli scontri con la polizia.
PERCHE’? E’ questa la domanda posta dai bambini impauriti agli adulti, che rimangono senza parole, infatti è impossibile dare una spiegazione razionale a fatti di ordinaria follia. Un’altra domanda senza risposta: come è possibile che in uno stadio possano entrare tutti quei fumogeni e quei petardi, mentre ai bambini vengono fatti togliere i tappi delle bottigliette d’acqua all’ingresso? Puntare il dito contro i mancati controlli è giusto, ma le misure preventive e repressive non bastano. La questione non riguarda solo i tifosi croati, altrimenti episodi del genere non succederebbero mai durante le partite di Serie A, come invece accade. Per risolvere il problema alla radice, bisogna educare le nuove generazioni: un bambino che oggi fa gestacci e insulta gli avversari, domani, quando diventa uomo, può essere violento e lanciare fumogeni in campo. E’ questo il rischio da evitare. La palla passa agli educatori: genitori, insegnanti e allenatori.
NOI C’ERAVAMO – Tornando alla partita Italia-Croazia, il gruppo sportivo dell’Oratorio Lainate Ragazzi è presente in 150 unità tra accompagnatori e calciatori degli anni 2001 – 2002 – 2003 – 2004 – 2005 – 2006. Il ritrovo è fissato alle ore 17.30, ma già dopo pranzo i bimbi non vedono l’ora e fanno ‘pressing’ sui genitori per andare subito in Oratorio per non rischiare di perdere il pullman.
PRONTI, PARTENZA, VIA! Ci siamo: appello, tutti presenti (a parte qualche ammalato dell’ultima ora) e si parte. Mezz’oretta di viaggio ed ecco le luci a San Siro che illuminano il Tempio del calcio e lasciano a bocca aperta i nostri piccoli. Biglietto in mano, entriamo dal cancello n° 1 passando per i tornelli e ci dividiamo in due gruppi: i 2001-2002 hanno l’onore di andare nella Curva Nord dell’Inter, mentre tutti gli altri salgono (qualcuno ha contato 127 scalini) al Secondo Anello Arancio.
STRISCIONE OLR – Cena al sacco, tutti in bagno a far pipì e foto di rito con il nostro coloratissimo striscione, notato anche da chi ci guarda in tv dal divano di casa. Le squadre entrano in campo per il riscaldamento e qualche bambino commenta: “Mulia, guarda il tuo birra Moretti“, La Croazia sta facendo lo stesso esercizio che abbiamo fatto noi in allenamento”, “Buffon fa le flessioni come dice il Bomber!“).
FRATELLI D’ITALIA – Passa il tempo e l’entusiasmo sale sempre di più fino a esplodere al momento dell’Inno di Mameli: che spettacolo vederli tutti in piedi con la mano sul cuore e sentirli cantare a squarciagola “Fratelli d’Italia”!
GOL E PAPERE – Gli Azzurri passano in vantaggio alla prima azione con un bel tiro di Candreva, ma la Croazia gioca meglio e pareggia quasi subito grazie a una ‘papera’ di Buffon. Lezione per tutti: se sbaglia anche il capitano della Nazionale, non bisogna prendersela troppo quando i nostri piccoli calciatori commettono degli errori sul campo. Sbagliando, s’impara.
GRAZIE A TUTTI – Poi il triste epilogo della partita sospesa per il lancio dei fumogeni e un po’ di paura negli occhietti, che per fortuna dura poco. Triplice fischio finale, 1-1 e tutti a casa stanchi morti (pochissimi si addormentano in pullman) ma ancora elettrizzati e ansiosi di raccontare tutto a mamma e papà dopo mezzanotte. Grazie OLR! E domani si va a scuola…